Maria, pietoso “platano” sulle vie terrene, ombra e sollievo dell’anima

Il platano ha pochi esempi nella Bibbia. Appare quando Giacobbe si arricchisce furbescamente con il gregge di Labano: “... prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a striscie bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami ... Poi mise i rami così scortecciati nei truogoli agli abbeveratoi dell’acqua, dove veniva a bere il bestiame, proprio in vista delle bestie, le quali si accoppiavano quando venivano a bere (Genesi 30:37-38).
Si trova in una lode che la Sapienza, creata fin dal principio, fa di se stessa: “Sono cresciuta come una palma in Engaddi, come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura; sono cresciuta come un platano (Siracide 24:14).
E per la terza volta fa parte in gruppo della descrizione della bellezza e dell’orgoglio dell’Assiria simile a un cedro del Libano che sarà abbattuto dagli stranieri – stessa fine che farà il faraone d’Egitto: “I cedri non l’uguagliavano nel giardino di Dio, i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani non erano neppure come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in magnificenza (Ez 31:8).
Le immagini della Bibbia evocano lo splendore della natura terrena e divina e la potenza delle nazioni; in Maria adombrano altri concetti e virtù, che sono scritti dalla Polyanthea Mariana del p. Ippolito Marracci.

Nelle schede dall’autore dedicate al “Platanus”, gli aggettivi sono concordati al sostantivo e seguono la II declinazione femminile come fanno per i nomi di altre piante ‘femminili’ che forse furono care agli antichi: alnus (ontano), cerasus (ciliegio), fagus (faggio), fraxinus (frassino), laurus (alloro), malus (melo), myrtus (mirto), pinus (pino), pirus (pero), populus (pioppo), ulmus (olmo).

Dalla Polyanthea Mariana (solo la traduzione in italiano).

PLATANO, esaltato sopra l’acqua, che portò nel suo grembo la fonte della vita (San Giovanni Crisostomo).

PLATANO, vicino alle acque, perché sempre irrigato con doni divini e prolifico in opere buone (Ugo da San Vittore).

PLATANO, la cui ombra può essere chiamata l’incarnazione del Verbo di Dio in Lei, che lo Spirito Santo ha adombrato a questo scopo, per prepararla a essere riparo ombroso della Chiesa; poiché l’ombra deriva dalla luce, ed è corpo opaco opposto alla luce, allora il platano rese quest’ombra in modo più abbondante, quando la luce della divinità incorporea assunse in essa il corpo della nostra umanità (Riccardo da San Lorenzo).

PLATANO, esaltato accanto alle acque nelle strade (piazze) Eccl. 24., perché, se il platano con le sue larghe foglie fa ombra, rinfresca l’esterno, mentre l’acqua rinfresca l’interno; ma l’uomo è duplice nel suo calore: esteriormente nelle tribolazioni, interiormente nelle tentazioni e nelle concupiscenze: MARIA, affinché in Lei sia mostrato pieno refrigerio, come il platano, fornisce un rimedio contro il calore della tribolazione esteriore e della concupiscenza o tentazione interiore, ed è quindi degna di essere esaltata e lodata nelle strade, cioè tra la gente (Ivi).

PLATANO, vicino all’acqua, perché come i rami o gli alberi piantati vicino all’acqua aiutano coloro che sono immersi in essa a uscirne, così MARIA aiuta a uscire dalle acque della lussuria carnale e da altri peccati con le sue preghiere, i suoi meriti e il suo esempio. Aiuta, dico, se ci si afferra a Lei con fede e amore e con mani del buon lavoro, operando per il Suo onore e la Sua gloria, il che è buono (Ivi).

PLATANO, piantato vicino alle acque, con amore di misericordia, cioè vicino ai peccatori, è un utile aiutante, perché è vicino a tutti coloro che lo invocano nella verità. Salm. 144. Ed è vicino a tutti coloro che sono turbati nel cuore. Salmo 33 (Ivi).

PLATANO, perché se il platano è un albero dalle foglie morbide e tenere, MARIA è pia e compassionevole verso i peccatori, che istruisce con parole ed esempi nello spirito di dolcezza, perché la legge della clemenza è sulla sua lingua. Proverb. 3 (Ivi).

PLATANUS, perché se il Platano è un albero esteso, che con i suoi rami espansi crea abbondante ombra e offre un riparo adatto a chi è stanco per l’eccessivo calore del sole, MARIA, il sole, tempera il fervore di Cristo, cioè l’ira della sua giustizia e vendetta, con le sue preghiere, devotamente e fedelmente recitate dai peccatori; e si mostra esteso, pronto ad accogliere sotto la sua protezione, per quanto le è possibile, tutti i peccatori e a ristorare quanti sono bruciati dal fuoco del male. Protegge dalla concupiscenza carnale perché è vergine, dal vento della vanità mondana perché è umilissima, dalle tentazioni della ricchezza perché è poverissima, dal calore del sole perché è madre del sole di giustizia (Ivi).

PLATANO, che rese l’ombra più copiosa, quando assunse la luce della divinità incorporea al suo interno (Ivi).

PLATANO, perché se il platano è simile alla vite nelle foglie, MARIA è come suo figlio nel carattere, che è la vera vite. Giovanni. 15. Da qui la nuvola che saliva dal mare I Re. 18. Si dice che avesse in sé una sorta di traccia umana. Osea 10. Israele, cioè MARIA, è la vite frondosa, il frutto, cioè il Cristo è uguale a Lei (Ivi).

PLATANO, la cui ombra si dice si propaghi sulle strade (piazze), perché estende l’aiuto della sua protezione a tutti i criminali e a coloro che gemono sotto il peso del peccato, a tutti, dico, che ritornano dopo una caduta e desiderano ardentemente la via della salvezza (Absalon, abate de Springiersbach , XII-XIII secc.?).

PLATANO, che rese l’ombra più copiosa, quando la luce della divinità incorporea assunse in esso il corpo della nostra umanità (Ivi).

PLATANO, alla cui ombra dobbiamo riposare affinché conseguiamo, nel calore dei vizi, il refrigerio, il riparo nella pressione del secolo e in tutte le fatiche che instillano disgusto in questa vita, la quiete (Ivi).

PLATANO, la cui larghezza è la carità, la cui radice è la saggezza, la cui corteccia è l’umiltà, il cui seme è la fede, le cui foglie sono le parole (Ernesto da Praga).

PLATANO esaltato nelle strade, cioè tra i Profeti, che dimorarono accanto alle acque delle Scritture nella larghezza della carità (Ivi).

PLATANO, perché ci difende dal diavolo (Bartolomeo da Pisa).

PLATANO, esaltato, che conserva sempre il suo verde, a causa del verdeggiare della castità perfetta (Sant’Antonino da Firenze).

PLATANO, perché come il platano ha foglie morbide e larghe, così la Beata Vergine era completamente mite, le cui parole e opere erano della più ampia carità, che accoglie anche sotto l’ampiezza delle sue ali, cioè con l’aiuto della pietà e della potenza, e protegge tutti coloro che si rifugiano in lei, e come il platano è innalzata e venerata dai fedeli di Cristo (Dyonisio “Cartusianus”).

PLATANO, le cui foglie, cioè le virtù, sono larghe per l’esempio e ampie per il merito, e tuttavia piatte, cioè umili per il disprezzo: perché per quanto fosse piena di grazia e virtù, umiliò e disprezzò sempre se stessa, chiamandosi serva di Dio (Bernardino de Bustis).

PLATANO, che crebbe meglio vicino alle acque della grazia divina (Ivi).

PLATANO, sterile per il voto di verginità, ma fecondissimo per l’inserzione dello Spirito Santo, perché produsse da sé stessa e generò nel suo grembo il pomo più dolce del Paradiso (Ivi).

PLATANO, che crebbe ottimamente preso le acque della grazia divina (Ivi).

PLATANO, che per intervento dello Spirito Santo produsse il frutto più dolce, il pomo più profumato, il figlio di Dio. Infatti, se il platano viene innestato, produce frutti robusti (Maurizio “de Villa Probata”).

Non si trova nell’iconografia cattolica la Madonna del platano e la chiesa di San Platano in Sardegna ha altra origine essendo dedicata al santo ‘africano’ fratello di Sant’Antioco. Tra gli ortodossi di Grecia però è singolarissima la Panagia Plataniotissa, così descritta (Allaboutpeloponnisos.com):

“Nel villaggio di Plataniotissa, 30 km a nord-ovest di Kalavryta, in una splendida posizione verde, si trova uno dei luoghi di pellegrinaggio più sacri e singolari della Grecia, Panagia Plataniotissa (Vergine Tutta Santa del Platano), nascosto all’interno della cavità di un grande platano ...
Si tratta di un fenomeno naturale unico, che si è creato quando tre platani sono spuntati uno vicino all’altro e, col tempo, si sono uniti in uno solo. Questi tre platani sono considerati dai fedeli un’immagine della Santissima Trinità, mentre i quattro platani che li circondano simboleggiano i quattro Vangeli.
Si tratta di una piccolissima chiesa dedicata alla Natività della Tutta Santa, ricavata nella cavità di un enorme e storico albero di platano. L’albero ha una base di circa 16 metri e un’altezza di 25 metri e nel tempo è stato unito ad altri due platani ...
All’interno della chiesa ... si trova l’immagine dell’icona della Panagia con in braccio Gesù Bambino ...
La storia racconta che i monaci Simeone e Teodoro, che avevano trovato l’icona sacra di Mega Speliotissa, stessero in questo preciso luogo e decidessero di nascondere l’icona nella cavità di un platano per proteggerla. Al mattino, al risveglio, i monaci videro un miracolo: il punto in cui avevano lasciato l’icona era ora un’impronta dell’immagine nella cavità della superficie dura del platano, e questa identica immagine era immersa nella luce.
... Molti miracoli sono avvenuti qui per i fedeli grazie alla grazia della Panagia, che ha aiutato coloro che si trovavano in difficoltà fisiche, mentali e spirituali”.

Paola Ircani Menichini, 18 luglio 2025. Tutti i diritti riservati.




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